QUANDO UN BACIO GALEOTTO RENDE GALEOTTI

Del bacio abbiamo letto fiumi di parole, sonetti, monologhi, odi. Chi non conosce i versi di Cyrano, o quelli di Shakespeare, o quelli di Dante col bacio di Paolo e Francesca. Chi non ha letto centinaia di frasi e aforismi inneggianti al bacio, chi non ricorda il primo bacio, o l’ultimo, chi non rimane estasiato e non prova emozione quando assiste a scene d’amore dove i protagonisti si baciano appassionatamente.


Letteratura , pittura, scultura, musica, cinema, hanno da sempre immortalato gli attimi magici del bacio , emozionando chi legge , chi guarda e chi ascolta.

Ma oggi voglio prendere come spunto un articolo su un quotidiano, per continuare con una serie di riflessioni conseguenti. E’ un caso in cui si discuteva in Corte di Cassazione prima di emettere una sentenza definitiva in un processo in cui l’imputato era un bidello cinquantenne, accusato di aver baciato un’alunna tredicenne nel corridoio della Scuola. I Giudici, per motivare la sentenza di condanna, sono stati obbligati a redigere una specie di ‘’classificazione’’ del bacio per dimostrare, appunto, come un gesto apparentemente amorevole possa, in certi casi, trasformarsi in violenza vera e propria, tenendo conto del contesto culturale e sociale in cui l’episodio è avvenuto.

In Russia, ad esempio, il bacio sulla bocca si pratica abitualmente, anche tra uomini , è considerato una forma di saluto e basta.

Ma i Giudici , nel caso de quo, hanno ritenuto che un bacio sulla bocca , ancorché non penetrante di lingua, fosse considerato comunque un ‘’atto sessuale’’ intimo e quindi, se dato a persona non consenziente, diventa un vero e proprio atto di ‘’violenza sessuale’’, proprio perché hanno considerato il bacio un atto sessuale, anche se, di fatto, l’atto sessuale è ben altra cosa.

La difesa ha tentato di sostenere infatti che un bacio non penetrante non può essere considerato violenza, mentre l’accusa ha motivato semplicemente sostenendo che il bacio è un atto sessuale e che siccome il ‘’soggetto passivo’’ non era consenziente ed inoltre si trovava in una posizione di inferiorità rispetto all’uomo, di violenza sessuale trattatavasi. Il bidello è stato condannato ad un anno e quattro mesi di reclusione (pena sospesa con la condizionale) in quanto incensurato.

Mi è venuta voglia, dopo aver letto le motivazioni, di fare delle personali considerazioni, per capire perché i Giudici hanno considerato il bacio un ‘’atto sessuale’’

Analizziamo la quaestio. Cerchiamo per prima cosa il significato etimologico di ‘’bacio’’. Nei Vocabolari più moderni si legge: consiste nell’atto di accostare e premere le labbra generalmente sulle guance, sulla bocca, sulla fronte di una persona, o su una cosa, per manifestare stima, affetto e venerazione. ( e mi vengono in mente i Russi, e i baciapile in Chiesa)

In altri Vocabolari più antichi, il ‘’bacio’’ viene così definito : appressare le labbra e comprimerle a chicchessìa, per aprirle quindi aspirando con qualche forza, in segno di amore e riverenza. ( e mi viene in mente la soppressata)

Cercando l’origine della parola, si sottolinea che l’origine è oscura, probabilmente deriva dal latino basium, ma se si tiene conto che perfino l’origine etimologica è incerta, figuriamoci il significato intrinseco.

Inoltre nella descrizione non si fa in nessun caso riferimento ad un atto riportabile alla ‘’sfera sessuale’’. Mi viene quindi da pensare che, in ogni caso, ogni bacio dato in punti diversi da quelli che non siano quelli sopra descritti, debba chiamarsi diversamente, oppure al sostantivo debba essere aggiunto un aggettivo che lo identifichi meglio .

E’ vero infatti che è già uso comune parlare di ‘’ bacio francese’’ quando si penetra con la lingua, di ‘’bacio eschimese’’ per definire il gesto affettuoso che strofina i nasi, poi c’è il bacio profondo che lascia il marchio sulla pelle, denominato ‘’succhiotto’’. Se si passa ai baci ‘’intimi’’, abbiamo il ‘’cunnilinguae’’ e la ‘’fellatio’’ , e quelli sì che si possono considerare senza ombra di dubbio veri e propri ‘’atti sessuali’’, in quanto per praticarli si usa non solo la bocca ma anche gli organi riproduttivi maschili e femminili..

Dopo tutte queste considerazioni, per opinione personale, non mi sento di poter definire il ‘’bacio’’ in generale un ‘’atto sessuale’’, perché, a mio avviso, bisogna ben distinguere il tipo di bacio, il contesto nel quale viene dato, a chi viene dato e le intenzioni con il quale viene dato. Nel caso del bidello, sicuramente il bacio alla minorenne aveva uno scopo libidinoso e non certo affettuoso, e quindi… ben gli sta al porco.

E non dimentichiamo che, con la riforma del Codice Penale, oramai anche un palpamento , uno strofinamento ( avete presente sugli autobus quando qualcuno vi si appiccica dietro? ) sono da considerarsi ‘’violenza sessuale’’, proprio perché praticati su persona ‘’non consenziente’’.

Vita dura per i maniaci !!

Ma a me piace adesso pensare al bacio nella forma più semplice come una irrinunciabile , insostituibile manifestazione d’affetto e d’amore , una sorta di dolce promessa e conferma di un sentimento esistente.

‘’Perché l’amore inizia dagli occhi, si alimenta e vive di tocchi, continua nei sospiri e nelle parole, e si suggella sempre con un Bacio ‘’